Giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 ottobre 2018 al Centro di Studi italo-francesi, in piazza di Campitelli, a Roma si è svolto il convegno “Chateaubriand: Rome et l’Europe”, organizzato dal Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre e dalla Société Chateaubriand, alla manifestazione hanno collaborato il Centro Studi Italo-Francesi, l’Università LUMSA, la Fondazione Primoli, l’Académie de France–Villa Medici, l’Institut français–Italia, l’Institut français–Centre Saint-Louis, l’École française di Roma, l’Université Jean Monnet–Saint-Étienne. L’evento inoltre è stato patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, dell’Association Italiques, dal Seminario di Filologia Francese, dalla Società Universitaria per gli Studi di Lingua e Letteratura Francese e dalla Sapienza Università di Roma.Un appuntamento di portata eccezionale, per celebrare il 250° anniversario della nascita del visconte François-René de Chateaubriand scrittore, politico e diplomatico, considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese.Una tre giorni che corona un’annata di manifestazioni dedicate , in Francia come in Italia, allo scrittore e tesa ad affrontare la dimensione internazionale di Chateaubriand che fu anche diplomatico e fondatore di un nuovo gusto estetico. Il convegno ha visto la presenza di tanti studiosi di altissimo livello. Ad aprire la tre giorni di studi il Professor Luca PIETROMARCHI Ordinario di Letteratura Francese, presso l’Università di Roma. Presenza importante quella di Michel DELON professore emerito di letteratura francese del diciottesimo secolo alla Sorbona di Parigi .Ad intervenire anche Patrizia OPPICI dell’Università degli Studi di Macerata. Altro nome molto importante, tra i tanti presenti all’appuntamento, quello di Aurelio PRINCIPATO Professore Ordinario di Lingua e letteratura francese e di Storia della lingua francese che ha insegnato in Italia e in Francia ed è stato autore di importanti ricerche linguistiche e filologiche. Molto apprezzato anche l’intervento della professoressa Elodie SALICETO dell’Università Jean Monnet di Saint-Etienne.